L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), l’Ente Morale preposto per legge in Italia alla rappresentanza e tutela delle vittime civili di guerra e delle loro famiglie, esprime soddisfazione per l’approvazione oggi alla Camera della Mozione 1-00204 per bloccare l’esportazione di armi verso i paesi coinvolti nel conflitto in Yemen.
“Quello che si sta
consumando in Yemen”, ha dichiarato il Presidente Nazionale Giuseppe
Castronovo, cieco dall’età di nove anni a causa di un ordigno bellico
inesploso “è una catastrofe umanitaria che esige un impegno inderogabile
per una risoluzione pacifica del conflitto da parte del nostro Paese.
Noi, vittime civili di guerra, applaudiamo all’approvazione di questa
mozione, che, con la proibizione della vendita delle bombe
d’aereo e di missili all’Arabia Saudita, rappresenta, prima di tutto,
una battaglia per la civiltà. Queste armi, infatti, causano danni
indiscriminati sulle popolazioni civili, che, invece, andrebbero
protette ai sensi del Diritto Internazionale Umanitario. Quando queste
armi sono usate in un contesto popolato come quello urbano il 91% delle
vittime appartiene alla popolazione civile.
La nostra
Associazione” prosegue Castronovo “insieme con Campagna Italiana contro
le Mine e Rete Italiana per Disarmo, in questi giorni sta lanciando
un’azione di dialogo con le istituzioni parlamentari per assicurare la
partecipazione dell’Italia ai negoziati internazionali che partiranno il
prossimo ottobre in Austria e che, auspichiamo, porteranno
all’approvazione di una dichiarazione politica internazionale sulle armi
esplosive”.
L’ANVCG è membro della rete Internazionale INEW – International Network on Explosive Weapons dal 2017 e coordina in Italia la campagna contro le armi esplosive nelle zone urbane “Stop alle Bombe sui civili”, cui aderiscono anche Campagna italiana contro le Mine e Rete Italiana per il Disarmo. L’Associazione, nel solco della decisione assunta oggi dal Parlamento, chiede che l’Italia aderisca al percorso diplomatico internazionale sulle armi esplosive che si sta delineando e che avrà inizio i prossimi 1 e 2 ottobre con una conferenza internazionale a Vienna. Il percorso ha come obiettivo l’adozione di una dichiarazione politica internazionale che limiti e disciplini l’uso delle armi esplosive nelle zone popolate durante i conflitti e che assicuri assistenza alle vittime.
(Red-Spr/AdnKronos)
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COMUNICATO STAMPA
L’ANVCG
chiede la partecipazione dell’Italia al percorso diplomatico per
l’adozione di una dichiarazione politica internazionale sulle armi
esplosive
COMUNICATO STAMPA – Roma, 26 giugno 2019 – L’Associazione
Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), l’Ente Morale preposto per
legge in Italia alla rappresentanza e tutela delle vittime civili di
guerra e delle loro famiglie, esprime soddisfazione per l’approvazione
oggi alla Camera della Mozione 1-00204 per bloccare l’esportazione di
armi verso i paesi coinvolti nel conflitto in Yemen.
“Quello che si sta consumando in Yemen” ha dichiarato il Presidente
Nazionale Giuseppe Castronovo, cieco dall’età di nove anni a causa di un
ordigno bellico inesploso “è una catastrofe umanitaria che esige un
impegno inderogabile per una risoluzione pacifica del conflitto da parte
del nostro Paese. Noi, vittime civili di guerra, applaudiamo
all’approvazione di questa mozione, che, con la proibizione della
vendita delle bombe d’aereo e di missili all’Arabia Saudita,
rappresenta, prima di tutto, una battaglia per la civiltà. Queste armi,
infatti, causano danni indiscriminati sulle popolazioni civili, che,
invece, andrebbero protette ai sensi del Diritto Internazionale
Umanitario. Quando queste armi sono usate in un contesto popolato come
quello urbano il 91% delle vittime appartiene alla popolazione civile.
La nostra Associazione” prosegue Castronovo “insieme con Campagna
Italiana contro le Mine e Rete Italiana per Disarmo, in questi giorni
sta lanciando un’azione di dialogo con le istituzioni parlamentari per
assicurare la partecipazione dell’Italia ai negoziati internazionali che
partiranno il prossimo ottobre in Austria e che, auspichiamo,
porteranno all’approvazione di una dichiarazione politica internazionale
sulle armi esplosive”
L’ ANVCG è membro della rete Internazionale INEW – International Network
on Explosive Weapons dal 2017 e coordina in Italia la campagna contro
le armi esplosive nelle zone urbane “Stop alle Bombe sui civili”, cui
aderiscono anche Campagna italiana contro le Mine e Rete Italiana per il
Disarmo. L’Associazione, nel solco della decisione assunta oggi dal
Parlamento, chiede che l’Italia aderisca al percorso diplomatico
internazionale sulle armi esplosive che si sta delineando e che avrà
inizio i prossimi 1 e 2 ottobre con una conferenza internazionale a
Vienna. Il percorso ha come obiettivo l’adozione di una dichiarazione
politica internazionale che limiti e disciplini l’uso delle armi
esplosive nelle zone popolate durante i conflitti e che assicuri
assistenza alle vittime.
Per ulteriori informazioni:
Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra
Email: info@anvcg.it
Tel: 06/5923141 – 3382783904
www.inew.org
www.anvcg.it
Scheda sulla violenza esplosiva 2018
• Nel 2018 si sono verificati 3.461 incidenti causati dall’impiego di armi esplosive. Delle 32,110 vittime di questi incidenti, il 70% erano civili.
• Nei casi in cui le armi esplosive sono state usate in aree popolate, il 91% delle vittime sono civili. La percentuale scende al 20% in altre aree.
• Il numero delle vittime causate dall’uso delle armi esplosive nelle aree popolate da parte degli attori statali è alto tanto quanto quello causato dagli attori non statali (10.040 vs 10.716)
• Gli ordigni bellici improvvisati (IEDs) sono le armi esplosive che hanno causato più vittime, seguite da bombe d’aereo e bombe lanciate via terra
• Gli incidenti da impiego di armi esplosive si sono verificati in 64 paesi, contro i 59 del 2017
• I paesi più colpiti dalla violenza esplosiva nel 2018 sono stati Siria, Afghanistan, Yemen, Iraq e PakistanINFORMAZIONI GENERALIINEW
è una rete internazionale di organizzazioni non governative che ha come
scopo quello di mettere fine alle sofferenze umane causate dall’impiego
delle armi esplosive nelle aree popolate.
Costituitasi nel 2011, oggi conta ben 37 associazioni e organizzazioni non governative da tutto il mondo.
INEW
chiede agli stati e agli altri attori rilevanti di riconoscere che
l’impiego di armi esplosive nelle aree popolate può causare gravi danni
alle persone e alle comunità e ulteriori sofferenze dovute al
danneggiamento delle infrastrutture vitali; battersi per contrastare
tali conseguenze e sofferenze in ogni situazione, rivedere e rafforzare
le politiche e le pratiche internazionali sull’uso delle armi esplosive e
raccogliere e mettere a disposizione i dati rilevanti sul fenomeno;
impegnarsi per la piena attuazione dei diritti delle vittime e dei
sopravvissuti; elevare il livello degli standard internazionali,
prevedendo la proibizione e la restrizione sull’uso delle armi esplosive
nelle aree popolate.
Nel 2017 INEW ha lanciato la campagna internazionale “Stop bombing towns and cities”, con il triplice scopo di incrementare la conoscenza e la consapevolezza dei danni causati dalle armi esplosive usate nelle aree popolate; formulare raccomandazioni agli Stati o agli attori non Statali ritenuti importanti per la causa affinché adottino politiche nazionali e standard internazionali per limitare i danni causati dalle armi esplosive e pianificare attività di sensibilizzazione e di pressione politica da parte delle organizzazioni della società civile, incluse ricerche, incontri con rappresentati istituzionali e parlamentari, campagne pubbliche e sviluppo di materiale di comunicazione per i media. La campagna internazionale è coordinata in Italia dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e ne fanno parte Campagna Italiana contro le Mine e Rete Italiana per il Disarmo.
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